martedì 17 gennaio 2012

ALLA RICERCA DI UNA COMUNICAZIONE TELEVISIVA IDEALE


Le considerazioni che abbiamo svolto intorno alla TV hanno messo in luce gli aspetti negativi del mondo delle immagini. Non sarebbe tuttavia giusto mettere in atto un processo di demonizzazione di questa cultura che i media hanno prodotto e continuano a produrre. La cultura dell'immagine ha avuto, soprattutto agli inizi, un importante ruolo emancipativo per la società. 
Per evitare le degenerazioni descritte precedentemente è necessario introdurre dei correttivi. In particolare si dovrebbe lavorare per affiancare all'immagine la parola scritta. Probabilmente infatti, se si riuscisse a stabilire un equilibrio tra queste due diverse modalità di espressione si innescherebbe un circolo virtuoso, in quanto la parola scritta permetterebbe di decifrare l'immagine, liberandone tutto il potenziale espressivo (giacché anche l'immagine, bisogna dirlo, ha un ruolo cognitivo) e l'immagine, a sua volta, arricchirebbe il testo scritto. Si avrebbe una situazione comunicativa ideale, frutto dell'interazione tra logos e immagine. Vi è chi sostiene ad esempio che Internet potrà assolvere questo compito.
La Rete, pur essendo un mezzo visivo come la TV, ha una natura diversa, perché al suo interno riveste un ruolo centrale il testo scritto che, grazie alla sua particolare configurazione (il sistema dei links), rende agevole l'approfondimento dei contenuti. Una diffusione sempre più massiccia di Internet potrebbe funzionare come antidoto all'impoverimento del capire che la televisione ha determinato.
Ma la battaglia decisiva si svolgerà in ambito scolastico. È lì che è necessario gettare le basi perché accanto alla cultura dell'immagine si (ri)affermi la cultura scritta, la cultura del leggere e del capire. La scuola può infatti fornire quegli strumenti critici utili per decodificare e interpretare i messaggi provenienti dal mondo dell'informazione, per distinguere le opportunità emancipative dalle forme di dominio. Può dare insomma quel necessario outillage mentale indispensabile per orientarsi nelle complesse dinamiche della modernità.  
E voi, come pensate si possa costruire una comunicazione televisiva ideale? Che proposte avete?

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