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I mass media, ed in particolare la TV, hanno cambiato
drasticamente le abitudini, l’organizzazione del tempo, le modalità educative e relazionali all’interno delle famiglie dei paesi
industrializzati.
Da numerose ricerche emerge che, in Italia, i bambini in età prescolare guardano la
televisione in media due ore e mezza al giorno, con punte fino a cinque ore. Tale dato appare
ancora più preoccupante sapendo che per la maggior
parte del tempo i bambini guardano la televisione da soli e che il gioco e lo studio si vedono dedicato un tempo inferiore a quello
passato davanti allo schermo.
La cattiva qualità dei programmi televisivi nelle ore più
utilizzate dai piccoli spettatori contribuisce ad accrescere le generali preoccupazioni. A dieci anni di età, in media ogni bambino ha già
visto in TV migliaia di ore di spettacoli con contenuti spesso violenti da cui possono derivare
conseguenze a volte drammatiche nel processo di formazione della personalità. Il bambino infatti può arrivare a
confondere la violenza vera con quella televisiva, a identificarsi in
personaggi violenti e a considerare l’aggressività come il modo migliore
per gestire le situazioni in cui viene a trovarsi in difficoltà; può
trovarsi davanti a messaggi che, anziché rafforzare i valori, ampliare la
conoscenza e sviluppare le capacità
critiche, possono incrementare atteggiamenti
distruttivi per se stesso e
per gli altri.
In alcuni casi il bambino può perfino arrivare ad attribuire alla
televisione il ruolo di genitore
sostitutivo di quelli esistenti
e insoddisfacenti.
La solitudine e l’abbandono li inducono a cercare nella
televisione conforto e compagnia. Ma questo isolamento emotivo comporta il rischio di indurire il
loro carattere e di rendere difficile il fluire della loro affettività.
D’altro canto non si può negare che la TV possa favorire la
crescita e l’educazione, informare e persino formare attraverso programmi
di qualità. Basti pensare al telegiornale per i ragazzi, a trasmissioni che in forma documentaristica o animata
trattano temi di storia, di geografia o di scienze naturali; ad alcuni
programmi di intrattenimento pomeridiani molto ben fatti che si propongono obiettivi cognitivi, logici e linguistici.
La valenza positiva o negativa della televisione nella crescita
dei bambini dipende dunque dalla qualità e dai contenuti delle
trasmissioni cui vengono esposti, oltre che dal tempo che trascorrono davanti
al video.
Pensate che la TV possa realmente agevolare il percorso formativo e l'educazione dei bambini, o abbia un ruolo invece prevalentemente negativo nei vita dei minori?
Pensate che la TV possa realmente agevolare il percorso formativo e l'educazione dei bambini, o abbia un ruolo invece prevalentemente negativo nei vita dei minori?
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