Confondere la realtà con la dimensione televisiva può essere preoccupante perché la TV è in grado di mostrare cose inesistenti. Il linguaggio televisivo, infatti, si basa su immagini. E le immagini dispongono di molti più strumenti per affermare il falso di quanto non ne abbiano le parole. Innanzitutto possono concentrare l’attenzione dello spettatore su un aspetto piuttosto che su un altro. Non bisogna dimenticare che le immagini televisive, al pari di quelle cinematografiche, hanno la possibilità di mostrare le cose diversamente da come sono nella realtà. Ad esempio, una piccola casa, inquadrata dal basso e con la telecamera collocata molto vicino all’abitazione, apparirà molto più grande di quanto non sia realmente.
Infine, anche i programmi che di fatto appaiono reali sono spesso frutto di una messa in scena. Le cronache
hanno più volte riportato la notizia di “trucchi” effettuati per realizzare trasmissioni che prevedono la partecipazione del pubblico, la cosiddetta “TV-verità”. Si è appurato, per esempio, che le persone che si presentano alla trasmissione Forum per far risolvere ad un giudice le proprie liti quotidiane spesso sono degli attori pagati appositamente per interpretare quel ruolo. In questi casi il contenzioso, quindi, non è reale, anche se così sembra, ma è frutto di una finzione.
Lo stesso discorso vale per coloro che partecipano alla trasmissione Uomini e Donne in cerca dell’anima gemella.
Un’analoga considerazione può essere fatta per i quiz. È capitato più di una volta che un telespettatore, telefonando per partecipare a un quiz in diretta, pronunciasse la risposta esatta prima ancora che gli venisse rivolta la domanda! Un altro aspetto da non sottovalutare: il concorrente viene anche “educato alla finzione”, nel senso che gli si insegna a gioire al momento giusto, a mostrarsi preoccupato quando deve, a muoversi in maniera tale da accrescere l’interesse e il coinvolgimento degli spettatori.
Un discorso a parte meritano le trasmissioni che presentano già nella struttura una confusione inestricabile tra realtà e finzione. È il caso del programma Grande Fratello, in cui un gruppo di ragazzi, selezionati in città e ambienti diversi per rappresentare modelli fisici e sociali differenti, ha convissuto per lunghi mesi in una stessa casa (la famosa casa “più spiata” d’Italia) continuamente ripreso dalle telecamere. Ogni discussione, ogni litigio, ogni simpatia sorta tra i protagonisti, ogni momento della vita quotidiana, viene registrato e trasmesso: si crea così un confine veramente sottile tra l’interpretazione e la reale condizione dei protagonisti.
Che ne pensate di quest'"arte del mentire", spesso propria anche della TV?
Che ne pensate di quest'"arte del mentire", spesso propria anche della TV?
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